EFFETTI PSICOLOGICI DELLE CATASTROFI.

         Purtroppo ieri si è verificato un incidente ferroviario che ha coinvolto due treni causando diversi morti e molti feriti. Questo è un tipo di evento che segna a lungo le vite di chi è sopravvissuto e che adesso starà sperimentando una serie di emozioni devastanti che bisogna sapere come gestire affinchè il trauma possa essere metabolizzato.

         Gli eventi catastrofici, come terremoti, calamità naturali, incidenti e, purtroppo sempre più spesso in questi anni, attentati terroristici, hanno un impatto violento sul vissuto emotivo di chi ne resta coinvolto e dei familiari. La dimensione di questo impatto è tanto più forte quanto maggiore è l’imprevedibilità dell’evento e la carica travolgente che porta con sé. Le prime reazioni tipiche sono di shock, negazione e incredulità rispetto a quanto accaduto, ed inizialmente sono comportamenti protettivi per l’individuo al fine di iniziare a metabolizzare la sofferenza; ma se reiterati nel tempo portano al contrario ad un radicamento della sofferenza stessa e a problemi maggiori.

         Lo shock iniziale causa un senso di stordimento che può portare a negare ciò che sta accadendo e causare un torpore che potrebbe anche mettere a repentaglio la vita, ad esempio in caso di terremoto potrebbe distrarre dal pensiero di cosa fare per mettersi al sicuro. Quando lo shock iniziale si attenua le reazioni possono essere diverse da individuo ad individuo: si può essere più irritabili ed ansiosi del solito, con sbalzi d’umore o, anche, presentare episodi depressivi; i ricordi dell’evento traumatico possono apparire come flashback in maniera improvvisa interrompendo le attività quotidiane e diminuendo la capacità di concentrazione, con conseguenti reazioni fisiche come sudorazione e tachicardia; i ricordi ricorrenti possono portare alla paura terrorizzante che l’evento si ripeta, minando le relazioni interpersonali con frequenti discussioni o, all’opposto, ritiro ed isolamento; inoltre condizioni mediche pre-esistenti possono peggiorare a causa del forte stress.

         La reazione che ognuno avrà davanti a forti eventi traumatici dipende sia dall’intensità dell’evento e della perdita subita (se si tratta solo di proprietà è più facile da superare), sia dalla capacità personale di affrontare eventi stressanti, sia dalla presenza o meno di altri eventi stressanti che precedono l’ultimo trauma.

         Nel cervello le esperienze traumatiche vengono inglobate nell’esperienza del soggetto e vengono rivissute come se l’evento fosse sempre attuale, con conseguente iperattivazione e senso di minaccia, non vengono semplicemente ricordate. L’esperienza del soggetto traumatizzato è di re-immersione nell’evento pregresso con tutte le sue immagini e tutto il carico di stress, paura, ansia, slegato però dalle circostanze specifiche che lo collocherebbero nella sua giusta dimensione passata. Il modo dunque per aiutare questi soggetti è di trasformare questo rivivere l’esperienza in ricordo, riportando l’evento nella sua giusta dimensione temporale, affidandosi dunque ad esperti che possano aiutare ad affrontare la sofferenza, poiché negarla non la allontana, la accantona soltanto con la sicurezza che prima o poi riaffiorerà più forte e devastante di prima.