COSA ACCADE DOPO LA NASCITA DI UN BAMBINO

Nove mesi per attenderlo, nove mesi per immaginarlo, nove mesi per abbracciarlo, conoscerlo, annusarlo, ammirarlo, nove mesi per preparare il suo spazio in casa, nove mesi per preparare il suo spazio nella nostra mente, nove mesi per imparare tutto ciò che c’è da sapere sui neonati, un corso di preparazione al parto per prepararsi a quello che accadrà durante il travaglio, e poi …

 “… un tuffo al cuore, un’emozione fortissima, indescrivibile, a cui non si sa dare un nome, ma … non è gioia, non è felicità, è tristezza, è smarrimento, è paura è voglia di scappare … ”

            Queste sono le parole coraggiose di una donna che d’improvviso si è accorta di essere terrorizzata dall’essere madre, da quel neonato che ha aspettato con ansia per nove mesi di poter conoscere ma col quale ora si sente inadeguata. Si tratta di una situazione che si verifica spesso ma di cui quasi nessuno parla, perché non si può dire di aver paura di essere madre, di sentirsi impreparata, di voler solo scappare da un neonato che chiede continuamente attenzioni; non si può dire perché tutti dicono che essere madre è bellissimo, perché tutti dicono che esiste l’istinto materno che guida nella cura, perché il rischio è che tutti vedano in te un mostro, una cattiva madre.

            Alcune neomamme si sentono scariche, hanno paura di sbagliare, di non essere delle buone madri, hanno paura della paura, ogni pianto del bambino le mette in crisi; tante dicono di non immaginare che avrebbero potuto sentirsi in quel modo, e non riescono a spiegarsene il motivo.

            In realtà è una situazione normale, causata spesso dal down ormonale che segue il parto e che necessita di qualche giorno per tornare in uno stato di equilibrio; se a ciò aggiungiamo la forte responsabilità successiva alla nascita di un figlio che diventa reale e concreta solo quando quel bimbo lo tieni fra le braccia; ed ancora aggiungiamo che in quest’epoca storica le donne vengono lasciate sole ad accudire i loro neonati dopo solo tre giorni, spesso senza avere accanto neppure la propria madre o una zia; ecco che la miscela esplosiva emozionale è pronta per detonare. Senza contare le ingenti energie fisiche e mentali che richiede accudire un neonato nei primi giorni di vita, quando madre e figlio devono trovare la loro magica sintonia, energie che spesso la donna sente venir meno nei giorni successivi al parto, soprattutto se questo è stato difficile.

            La nascita di un figlio rappresenta sicuramente una rivoluzione nella vita della coppia, ma soprattutto della donna che deve ridurre di molto i suoi spazi per accudire il piccolo, rinunciare al lavoro per un po’ o per sempre, rinunciare ad un pezzo della sua autonomia per dare spazio ai bisogni del piccolo. Tutto questo merita attenzione ed ascolto, e non giudizio! E dunque care mamme rilassatevi, non colpevolizzatevi se delle volte provate sentimenti negativi verso il vostro bambino, non significa che siete cattive madri, ma solo che siete umane, d’altronde anche verso vostro marito o vostra madre o vostro padre delle volte potete provare sentimenti negativi, ma ciò non vi fa dubitare dell’amore nei loro confronti. Ed allora perché farlo verso vostro figlio?

            Accettate le vostre emozioni, non giudicatevi, le emozioni sono espressione di noi, del nostro stato d’animo, e vanno ascoltate e comprese nel loro messaggio profondo  e specifico, non vanno certamente negate o nascoste, ma affrontate e condivise, in primo luogo con il proprio compagno di vita ed in secondo luogo, se non si riesce nella coppia a gestire la situazione, con un professionista che possa spiegare ad entrambi da dove arrivano, che significato hanno, cosa vogliono dirci e come affrontarle.

            Sono convinta che quello che manca per aiutare le donne a gestire un periodo di forti ansie, paure e fragilità come quello che segue la nascita di un figlio, sono due cose:

Una preparazione emotiva prima del parto. Ci si prepara al parto ma non al post-parto, le donne arrivano impreparate ed inconsapevoli delle emozioni che possono scatenarsi dopo la nascita, come quelle di cui abbiamo accennato sopra. E sicuramente nessuna donna pensa nei nove mesi di gestazione che possa entrare in crisi appena le metteranno il figlio fra le braccia!
Uno spazio dedicato alle neomamme in cui condividere le paure e le ansie che assalgono nei primi mesi di vita di un bambino, uno spazio nel quale non si sentano sole o strane, ma accolte e comprese; non giudicate ma sostenute!

Personalmente sono impegnata ad avviare entrambe queste attività e dico a tutte le donne: negare e vergognarsi porta solo all’isolamento e rovina la costruzione del rapporto più importante della vita, quello col proprio figlio! Riconoscere di avere bisogno di aiuto è una forza, non una debolezza!!