07/06/2014

UNA SAGGIA TREDICENNE.

La storia è una di quelle che stringono il cuore, una ragazzina inglese di 13 anni morta per un tumore che lascia scritta sul retro dello specchio della sua camera una lunghissima lettera per i suoi genitori, scoperta in maniera casuale qualche giorno dopo la tragica scomparsa.
Il messaggio contenuto in quelle 3000 parole è importante, di quelli che escono dai confini familiari e diventano un’ode alla vita per chiunque abbia ( e avrà ) la fortuna di leggerle. Per quello che noi sappiamo gli argomenti in essa trattati sono di quelli prevalenti nell’esistenza di ogni individuo, quelli su cui perfino i filosofi si interrogano da secoli: il senso della vita, l’essenza della felicità, l’amore.
Purtroppo hanno diffuso solo brevi stralci di questa mega lettera, ma bastano per comprendere la grande maturità e saggezza di questa tredicenne, la saggezza di chi ha scoperto di avere ancora poco tempo per la vita ed ha deciso di utilizzarlo per chiarire a se stessa e agli altri quali siano le cose davvero importanti. Le sue parole suonano come un monito rispetto al vuoto di cui si circondano gli adolescenti di oggi, fra finte vite sui social network e distruttive scariche d’aggressività.
L’esordio recita così: “Ogni giorno è speciale, viveteli tutti al massimo. Domattina potrebbe capitarvi una malattia mortale come è successo a me, ma la vita è brutta solo se noi la consideriamo tale”. La prima frase sembra banale, ma pensiamo un attimo a come trascorrono le giornate gli adolescenti: immersi nell’apparenza e impegnati in un continuo apparire, trascorrono ore davanti ad un computer a scambiare frasi banali e commenti flash con perfetti sconosciuti o, cosa ancora più grave, con compagni che potrebbero incontrare aprendo la porta  e vivendo nel mondo reale. Costruiscono di loro un’immagine che sia accettata dal resto del gruppo, un gruppo che emargina chi è ritenuto non adatto rispetto a dei criteri di cui si sa poco, un gruppo che “per divertirsi” decide di organizzare pestaggi nei confronti dei più deboli, colpevoli di non si sa cosa, oppure di andare in giro a tirare pugni in faccia a perfetti e ignari sconosciuti, oppure ancora ad ubriacarsi ignorando i danni che da queste azioni derivano. Sembra ancora banale l’idea che ogni giorno è speciale? Perché si decide di buttare via i giorni che molti definiscono migliori della vita, poiché intrisi di spensieratezza, di sogni, progetti, emozioni intense? Perché vengono impiegate le energie nella distruzione invece che nella costruzione di qualcosa?
“La vita è brutta solo se la consideriamo tale” scrive una tredicenne che sa che il suo futuro prossimo sarà fatto di dolore, ospedali, farmaci, chemioterapie, vomito …
Ma ciò nonostante sostiene che tutto dipende da come si guarda alla vita, e soprattutto aggiunge che “la vita è fatta di alti  e bassi, ma gli alti senza i bassi non avrebbero senso”, è questo il vero modo di guardare alla vita. Le difficoltà esistono e vanno affrontate e sono proprio le difficoltà che rendono più piacevoli i  momenti lieti, sapere che nonostante gli ostacoli si è raggiunto un obiettivo rappresenta una carica di energia e autostima. La vittoria ha un sapore più dolce se si è sudato per ottenerla.
“La felicità dipende da noi stessi, è una direzione, non una destinazione”, condurre la vita seguendo la felicità, gustandosela ad ogni passo, la felicità è un attimo, va assaporato pregustando il sapore del prossimo. E se si saprà vivere intensamente la vita, dandole il senso che merita, non sprecandola, sarà più facile seguire la strada della nostra felicità.
“L’amore è raro, è come il vento: si può sentire, ma non si può vedere. La vita è un gioco per tutti, e il premio è l’amore”. Un bel pensiero sull’amore, un elemento essenziale nella vita, come il vento, qualcosa di tanto intangibile quanto intenso. Peccato che lei non abbia potuto provarlo questo sentimento, come lei stessa ammette, aspettava di innamorarsi di qualcuno per potergli aprire il suo cuore.
Ed altri pensieri sparsi fra cui “nulla è per sempre”, “la gente cambia”, tutte cose che molti adulti ancora non hanno capito o faticano a comprendere. Quanti adulti non accettano la fine di un rapporto o non accettano che il partner sia diverso dall’inizio della relazione.
Frasi su cui riflettere e piccole lezioni di vita da una piccola vita che si è spenta.
Sicuramente scrivere questa particolare lettera avrà aiutato questa ragazzina a superare le difficoltà della malattia, la scrittura è spesso terapeutica, mettere su un foglio le emozioni, i pensieri, i dubbi, le difficoltà, permette di poterle guardare, analizzare, studiare, gestire, acquisirne consapevolezza. Scrivere della propria vita permette di guardare le cose da un diverso punto di vista, scoprire che ci sono altri occhi con cui guardare il momento che si sta vivendo, ed è proprio quello che ha fatto questa tredicenne, ha messo nero su bianco la propria esistenza, scoprendo le potenzialità della malattia, non solo come dolore, ma come viaggio dentro se stessa alla scoperta del vero senso dell’esistenza.
Aver lasciato questo suo scritto nella parte posteriore di uno specchio, anziché su dei fogli come chiunque avrebbe fatto, rappresenta una profonda metafora: solo chi sarebbe andato al di là delle apparenze avrebbe potuto trovare quelle sue parole, guardare dietro lo specchio in quanto metafora dell’esistenza basata sull’apparenza, sul bisogno di apparire, per scoprire un tesoro di emozioni. Se avesse scritto tutto su dei fogli il suo messaggio prima o poi si sarebbe perso o sarebbe sbiadito, invece quello specchio resterà per sempre, oltre la sua vita e quella dei suoi familiari, così chiunque in un futuro lontano ne entrerà in possesso conoscerà un po’ della vita di questa ragazza e delle sue giovani scoperte.