FANTASIA ED EMOZIONI NEI BAMBINI.

         Negli ultimi anni sono stati fatti molti studi per comprendere meglio il mondo emotivo dei più piccoli e quanto questo possa influenzare nell’interpretazione di fatti reali o fantastici. In uno di questi studi sono stati presentati a bambini di età compresa fra i 3 e i 5 anni delle immagini spaventose e neutre, che potevano riguardare sia eventi reali che immaginari, ed è stato chiesto ai bimbi di valutare se tali eventi sarebbero potuti accadere nella vita reale oppure no. Si è potuto rilevare che i bambini erano accurati nel valutare le immagini neutre, mentre per le immagini spaventose le valutazioni presentavano degli errori, segno che per loro fosse improbabile che potessero accadere nella vita reale eventi fonte di ansia e paura. Inoltre i bambini più spaventati alla presentazione delle immagini spaventose davano giudizi meno accurati rispetti ai bambini meno impauriti.

         Questo breve report dimostra che le valutazioni dei bambini sono influenzate dalle loro emozioni, e che per abbassare l’intensità di attivazione causata da emozioni negative arrivano a negare la realtà di certi eventi, con la negazione il bambino si sgancia psicologicamente  da tali avvenimenti abbassando il livello di ansia da questi generato. A ciò però si deve aggiungere anche il fattore dell’esperienza del bambino: solitamente i bambini non fanno esperienza di eventi troppo negativi e quindi potrebbero non possedere le conoscenze atte a ritenere che determinati eventi spaventosi possano realmente verificarsi. Inoltre i genitori solitamente preservano i figli da notizie negative alimentando invece la credenza in personaggi fantastici positivi, e questo favorisce un processo cognitivo tipico dell’infanzia per cui eventi richiamabili alla memoria hanno più probabilità di essere comuni, e quindi probabili, e quindi reali.

         Al tema della distinzione fra realtà e fantasia si lega il discorso delle paure dei bambini, che di solito riguardano il timore di separazioni notturne, del buio e di fare incubi. Le paure notturne sono una tappa naturale dello sviluppo, ma se rimangono non trattate potrebbero sfociare in disturbi d’ansia, bassi livelli di autostima e depressione. L’associazione fra deficit di discriminazione realtà/fantasia e paure notturne potrebbe risiedere nel permanere dell’incertezza sull’esistenza di figure come streghe, fantasmi e mostri, un’ambiguità che genera e mantiene le paure.

         Un modo per aiutare i bambini ad esprimere, affrontare e superare le loro paure sono le favole, poiché in esse paure e tensioni sono espresse in un linguaggio comprensibile ai piccoli,  in esse possono immedesimarsi, vivere gli eventi della favola nei panni del personaggio più simile a sé ed attraverso lui trovare la soluzione alla propria paura, rassicurato dal fatto che “se lui ce l’ha fatta posso farcela anch’io”. Altro contributo nell’esplicitazione da parte del bambino del suo vissuto emotivo è dato dal  disegno e dal gioco, attraverso plastilina, colori, disegni, creta, i mostri interiori possono prendere forma ed essere affrontati.

         Alimentiamo dunque la fantasia dei nostri bambini ed aiutiamoli ad esprimere ciò che provano, in questo modo conosceranno meglio loro stessi e faranno esperienza diretta di cosa sono le emozioni e di come si riconoscono e gestiscono. Ricordiamoci sempre di non sminuire le paure dei bambini perché per loro rappresentano grandi difficoltà da fronteggiare e spesso non ne hanno i mezzi sufficienti.