ECCO LA RICETTA PER IL BENESSERE PSICOLOGICO.

Quando si parla di benessere psicologico si intende una condizione di equilibrio fra le necessità, aspirazioni e risorse dell’individuo, e l’ambiente in cui vive. Si tratta dunque di una situazione dinamica, in quanto l’equilibrio raggiunto varia rispetto al cambiamento degli elementi dell’ambiente, tenendo conto della qualità della vita e di numerosi fattori individuali, ambientali e relazionali.
In altre parole quando riusciamo ad affrontare serenamente la vita, fronteggiando difficoltà e sofferenze con un atteggiamento mentale positivo, significa che abbiamo trovato il nostro equilibrio. Uno stato nel quale  riconosciamo a noi stessi di avere le giuste competenze per affrontare le situazioni della vita e che le scelte fatte sono quelle giuste.
Un qualsiasi evento imprevisto può modificare l’equilibrio raggiunto, può essere un cambiamento di lavoro o di scuola, che per alcuni può risultare negativo o destabilizzante, o la nascita di un figlio, o il passaggio ad un nuovo periodo della vita ( dall’infanzia all’adolescenza, dall’età adulta a quella anziana ), o la perdita di qualcuno, o il cambiamento di casa. Si tratta di eventi che necessitano un riassestamento dell’equilibrio.
Molto spesso una condizione di squilibrio del benessere psicologico influisce sul fisico, ad esempio un eccessivo e prolungato stato di stress si ripercuote  sul sistema cardio-vascolare, sul sistema gastro-intestinale ecc.; inoltre il malessere emotivo spesso viene compensato con un’alimentazione eccessiva e sregolata, portando ad aumento di peso.
L’approccio migliore per raggiungere il benessere psicologico è rivolto verso la ricerca della espressione completa di se stessi ( approccio eudemonico ), ciò impone come primo elemento la capacità di conoscere se stessi, in secondo luogo di trovare il modo di esprimere pienamente se stessi nel contesto in cui si vive, dando libera espressione al proprio talento, alle proprie capacità e alle proprie risorse.
La rivista “Psychotherapy and Psychosomatics” pubblica una revisione delle teorie sul benessere psicologico ad opera della professoressa Carol Ryff, una dei maggiori esperti internazionali sul tema. Qui vengono delineati sei componenti del benessere psicologico: autonomia, padronanza ambientale, crescita personale, relazioni positive con gli altri, scopo nella vita, auto accettazione.
Come si può notare sono prevalentemente componenti che riguardano l’individuo con i suoi obiettivi, le sue emozioni, le sue aspirazioni, la propria realizzazione; quando tutti questi elementi vengono compresi ed espressi allora sarà possibile costruire anche rapporti positivi con gli altri, creando intorno a sé una struttura completa in cui è possibile esprimere se stessi liberamente in ogni contesto della vita, familiare, lavorativo, sociale, amicale.
Diventare autonomi significa sentirsi indipendenti dentro per poter esprimere con il comportamento questa indipendenza all’esterno, lottando contro le pressioni sociali che invece spingono all’omologazione. Avere padronanza dell’ambiente implica l’abilità di gestire le opportunità offerte dalla vita e nello stesso tempo affrontarne gli ostacoli, riuscendo ad intessere un contesto ambientale nel quale esprimere i propri valori.
La componente della crescita personale fa riferimento all’importanza di aggiungere sempre nuove conoscenze al proprio bagaglio personale, essere aperti a nuove esperienze verso un continuo miglioramento ed una continua evoluzione di sé, sentire che si sta realizzando il proprio potenziale. Cambiare l’ottica con la quale si affronta il mondo, tenendo conto che ogni nuova esperienza va ad arricchire le conoscenze, affinando le competenze ed aumentando le risorse. I cambiamenti, dunque, non sono ostacoli ma fonte di conoscenza.
Costruire una buona rete di relazione con gli altri comporta lo sviluppo della capacità empatica, e di esprimere affetto e vicinanza a chi ci circonda. Per avere sensibilità verso gli altri è necessario conoscere il proprio mondo interiore, emotivo al fine di aprire con l’altro una comunicazione più intima.
Un altro componente del benessere è l’avere uno scopo nella vita, ossia un percorso identificabile che si segue in maniera tale da definire una continuità fra passato e presente, definire delle tappe precise nel perseguimento di un obiettivo che dia significato alla vita.
Infine è fondamentale avere un buon livello di auto accettazione, cioè accogliere gli aspetti positivi  e negativi di sé, senza cercare di diventare diversi da ciò che si è.
  Una buona padronanza di questi elementi assicura un’apertura verso l’ambiente, con una buona gestione degli eventi, affiancata ad una sana espressione della propria personalità. Una ricerca dimostra che un maggior realismo rispetto alle proprie capacità e risorse, e minori illusioni predicono un funzionamento migliore, ed un conseguente benessere psicologico.
Se a tutto ciò si aggiunge una buona dose di ottimismo e uno stabile livello di autostima si aumenta la sensazione di padroneggiare il contesto in cui ci si muove. Un altro elemento importante è rappresentato dalla capacità di regolare, gestire e esaminare lo stato emotivo, non reprimerlo, poiché un’emozione repressa diventa una bomba inesplosa che prima o poi troverà il modo per deflagrare. Reprimere ciò che si sente, ciò che si desidera, costringendosi ad una vita che non si sente propria rappresenta una condanna all’infelicità. Rappresenta una rinuncia alla vita, all’investimento di se stessi in essa.
Pensiamo a quanti ruoli dobbiamo affrontare, figli, genitori, coniugi, amici, lavoratori ecc., più ci si impegna in ognuno di essi investendo le proprie capacità e risorse, più è facile che si raggiunga un buon livello di benessere psicologico. In altre parole non si può vivere una vita ritirata o sulla difensiva, evitando l’azione, evitando di “sporcarsi le mani”, e poi sperare di sentirsi soddisfatti della vita che si conduce.