PAURE ED INCERTEZZE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS.

Questo 2020 era iniziato da poco, era un venerdì di fine febbraio e nessuno poteva immaginare che le nostre vite sarebbero state letteralmente stravolte da un virus. È iniziato con tre contagiati italiani e nel giro di pochi giorni sono diventati migliaia ed il loro numero non faceva altro che crescere. E con quel numero cresceva l’ansia e la paura dentro ognuno di noi e la certezza che un grande cambiamento si prospettava nelle nostre vite, che nulla sarebbe potuto più essere come prima. Dubbi, incertezze, paure, ansie, dolore, sofferenza, totale stravolgimento di ogni equilibrio, isolamento, distanziamento sociale, diffidenza verso il prossimo, timore del contagio, sono solo alcune delle tante emozioni che si sono fatte spazio dentro di noi e si sono alternate in un folle turbinio nelle menti della gente.

            È facile farsi travolgere da queste emozioni, ma è necessario arginarle ed accoglierle come parte di noi, viverle, senza bloccarle o cercare di evitarle, senza giudizi. Le emozioni ed i pensieri sono espressione dell’attività mentale e come tali hanno bisogno di trovare un “canale di sfogo”, un modo per fluire verso l’esterno, poiché cercare di bloccarle non fa altro che farci restare fermi in un momento passato, impedendoci non solo di vivere e prestare attenzione al presente, ma anche di entrare in contatto e conoscere le parti più profonde ed intime di noi stessi, quelle parti che ci rendono individui unici ed irripetibili.

            L’essere umano tende a rinchiudere le emozioni in due categorie di merito, buone o cattive, e, di conseguenza, tende ad accettare quelle ritenute “buone” e allontanare quelle etichettate come “negative”, e spesso allontanare è sinonimo di cancellare. Tentativo spesso vano ed infruttuoso. Qualcuno di voi per caso è in grado di bloccare il vento? O di placare un mare in tempesta? Suppongo di no. A qualcuno di voi è mai venuto in mente di tentare una di queste imprese? Ancora una volta suppongo che la risposta sia no.

            In realtà le emozioni sono utili per entrare in contatto con se stessi e con il proprio sentire, sono i mediatori della nostra esperienza del mondo circostante: se un animale genera in noi la paura, esiste un motivo profondo che sta dietro quell’emozione e le dà un senso, un senso che è specifico della nostra e solo della nostra esperienza; l’ansia che molti stanno provando a causa del coronavirus ha un significato che è specifico per ognuno e che dà un senso a quell’ansia. Quando riusciamo a dare ad un’emozione il senso che la contraddistingue abbiamo l’opportunità di conoscere parti di noi che magari fino a quel momento avevamo ignorato. Dunque ogni esperienza interna è fonte di conoscenza e come tale va accolta ed osservata come opportunità di crescita.

            Il modo di vivere che ci siamo creati ci porta ad essere concentrati molto più nel passato, ciò che è stato, o nel futuro, ciò che sarà, distraendoci costantemente dal vivere il momento presente, osservarlo ed accettarlo così com’è, senza giudizi o pregiudizi, ma semplicemente accoglierlo come parte di noi. Ci sono diverse tecniche che noi psicoterapeuti utilizziamo per aiutare il cliente a ritornare in contatto con il tempo presente, per aiutarlo a gestire situazioni difficili ed emotivamente stressanti, come quella che da due mesi ci costringe in casa e lontani da familiari ed amici. Non abbiate timori a contattarmi per saperne di più o chiedere un sostegno per affrontare il tempo presente, sarete stupiti nello scoprire quanto ciò che vedevate solo come ostacolo può diventare invece una risorsa ed una spinta verso il futuro.