IL VALORE CURATIVO DELL'ABBRACCIO

         L’abbraccio è uno dei gesti più naturali e primitivi dell’esperienza umana, il primo lo sperimentiamo tutti pochi attimi dopo la nascita, quando appena fuori dal grembo materno veniamo adagiati fra le braccia della mamma. Diversi studi sono stati fatti su questo gesto dimostrando scientificamente che un abbraccio di almeno 20 secondi influisce direttamente sullo stato biochimico dell’organismo, stimolando la produzione di ossitocina, ormone che agisce direttamente sui meccanismi del sistema nervoso parasimpatico che riducono il livello di stress. L’ossitocina è un neuropeptide prodotto già naturalmente dal nostro corpo, con notevoli proprietà salutari sul cuore ed altri organi, per questo motivo è anche detto “ormone dell’amore”. Diversi studi scientifici sono stati condotti sull’argomento, uno di questi dimostra che la pressione arteriosa della donna si abbassa dopo un caloroso abbraccio del proprio partner; venti secondi di abbracci riducono il livello di stress e la frequenza cardiaca; gli abbracci dunque abbassano i livelli di cortisolo, uno degli ormoni dello stress. Dieci secondi di abbracci al giorno riducono il rischio di malattie cardiache, riducono lo stress, la stanchezza, rafforzano il sistema immunitario, diminuiscono le infezioni e si abbassa anche il rischio di disturbi dell’umore come la depressione. Inoltre un abbraccio stimola la dopamina, ormone del piacere, e la serotonina, ormone implicato nel mantenimento di un tono d’umore elevato.

         L’abbraccio è un evento complesso, che ha un valore relazionale, emotivo e comunicativo, oltre che fisico. Gli studi scientifici a cui abbiamo appena accennato si riferiscono ai cambiamenti fisiologici che questo gesto produce, ma l’intimità di questa azione fa sì che si inneschi una rete di scambi comunicativi rispetto all’emozione che si sta vivendo, alla relazione fra i due attori ed al messaggio sul qui ed ora che si stanno comunicando.

         A livello psicologico un abbraccio riduce il senso di solitudine, aiuta a combattere la paura, aumenta l’autostima e disinnesca la tensione. In un abbraccio ci si perde, ci si abbandona, lo si cerca per avere forza, consolazione, sostegno dall’altra persona. In base al tipo di relazione cambia il messaggio comunicativo che sottende questo gesto: talvolta lo usiamo per salutare qualcuno che non vediamo da tempo, per esprimere la felicità derivante dal rivedersi; un bambino spaventato cerca nelle braccia della mamma il conforto e la rassicurazione alle sue paure; due amanti si abbracciano per comunicarsi la gioia dello stare insieme. Potrei continuare con altre decine di casi diversi di abbraccio, l’importante è comprendere che questo è un gesto che crea un legame, definisce e sostiene la relazione. Per questo motivo mi fa sorridere leggere che in quest’epoca in cui tutto deve essere mediato dalla tecnologia c’è stato qualcuno che ha inventato un’app (Hug Me App) che ha l’ambizione di mettere in contatto le persone per farle abbracciare. Se è vero che l’abbraccio produce cambiamenti fisiologici che si ripercuotono sullo stato di benessere psicofisico, e che è anche un gesto relazionale e comunicativo, allora credo che sia necessario un legame emotivo fra le persone che si abbracciano affinchè se ne possano trarre i benefici menzionati sopra. Faccio fatica dunque a credere che due estranei che non si sono mai visti  possano trarre lo stesso beneficio da un abbraccio che traggono invece un genitore con il figlio, o due persone che si amano, che in quell’abbraccio leggono centinaia di messaggi impliciti, ricordi di vita comune e di emozioni scambiate e condivise.

         È un gesto intimo e proprio per questo ad alcune persone può fare paura, per diversi motivi come la troppa timidezza o un’educazione troppo rigida, o la paura di essere giudicati; l’abbraccio non è solo un gesto dunque, ma una comunicazione profonda, tale per cui se si ha una scarsa autostima, ci si svaluta fortemente o non si è mai vissuto liberamente il rapporto con il proprio corpo (e con quello altrui), la forte intimità che deriva da questo scambio può spaventare. L’abbraccio implica abbandono, affidamento all’altro, abbassamento delle barriere psicologiche, è un donarsi all’altro per riceverne rassicurazioni, conforto e tante altre emozioni; tutti questi aspetti necessitano di un legame fra le persone che si abbracciano.

         Quindi nel momento in cui parlo di evento complesso voglio sottolineare che non si può scindere l’aspetto fisico da quello psicologico, relazionale, comunicativo ed emotivo. Non dimenticate mai di abbracciare le persone a cui volete bene, farete del bene al vostro fisico e a quello della persona che abbracciate, e rafforzerete anche la relazione con uno scambio intimo di emozioni.